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ORANGE FIBER, FILATI DAGLI AGRUMI

07.02.2016

Orange Fiber, filati dagli agrumi è una startup che sviluppa materia filabile innovativa e vitaminica. Dagli scarti di arance nasce quindi un tessuto pregiato, cosmetico e sostenibile che somiglia alla seta. Per farlo, le due cofounder, Adriana Santanocito e Enrica Arena, hanno deciso di riutilizzare le oltre 700.000 tonnellate di sottoprodotto (chiamato pastazzo) che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce annualmente. Quello che è sempre stato un ostico problema da risolvere, diventa così una grande opportunità. L’idea arriva da Adriana che immagina per la sua tesi un tessuto vitaminico ricavato dagli agrumi. Condivide l’idea con Enrica, sua coinquilina e con tanta creatività e voglia di osare iniziano a gettare le basi del loro progetto. Il passo successivo è indagare la reale possibilità di estrarre cellulosa dagli scarti degli agrumi. Conducono, quindi, presso il Politecnico di Milano uno studio di fattibilità e di industrializzazione che porta allo sviluppo di un brevetto.

Riciclo, innovazione e benessere sono gli elementi chiave di Orange Fiber. Grazie all’utilizzo delle nanotecnologie, questo progetto di moda sostenibile non esaurisce il suo impatto positivo nel riciclo degli scarti alimentari. L’altra grande innovazione sta nel fatto che i tessuti prodotti contengono e sono in grado di rilasciare vitamine A, C ed E, quando si trovano a contatto con la pelle. È un po’ come se si indossasse una salutare crema cosmetica sul corpo. Mantenendo una visione internazionale Orange Fiber è fortemente legato al territorio in cui è stato concepito e alla tradizione tessile italiana di cui sta diventando una indiscussa eccellenza.

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