OMAGGIO A MARIA LAI AL MAXXI DI ROMA
22.11.2020In omaggio a Maria Lai, in occasione del centenario della nascita, il MAXXI di Roma dedica una grande mostra all’artista sarda (1919-2013), tra le voci più singolari dell’arte italiana contemporanea, i cui lavori sono stati recentemente esposti a Documenta 14 e alla Biennale di Venezia 2017. La mostra resterà visibile fino al 12 gennaio 2020.
Tenendo per mano il sole è il titolo della mostra e della prima Fiaba cucita realizzata. Sia nel titolo che nell’opera sono presenti molti degli elementi tipici della ricerca di Lai: il suo interesse per la poesia, il linguaggio e la parola; la cosmogonia delle sue geografie evocata dal sole; la vocazione pedagogica del “tenere per mano”.
Non una classica retrospettiva, ma piuttosto un racconto che non si attiene a vincoli puramente cronologici e asseconda un percorso biografico e artistico peculiare, caratterizzato da discorsi e intuizioni apparentemente lasciati in sospeso per poi essere ripresi molti anni più tardi.
Attraverso un’ampia selezione di opere, in buona parte inedite, la mostra presenta il poliedrico mondo di Maria Lai e la fitta stratificazione di idee e suggestioni che ha caratterizzato il suo immaginario. Il percorso si snoda attraverso cinque sezioni, che prendono il nome da citazioni o titoli di opere di Lai, mentre nel sottotitolo vengono descritte modalità tipiche della sua ricerca; ogni sezione è accompagnata dalla voce di Maria Lai attraverso un montaggio di materiali inediti realizzati dal regista Francesco Casu. C’è anche un’ultima, ideale, sezione, che documenta le opere di arte ambientale realizzate nel territorio e in particolare in Ogliastra.
Considerata oggi la più internazionale degli artisti della Sardegna, Maria Lai nacque a Ulassai nel 1919. Amava tanto la poesia e credeva nel potere salvifico dell’arte. La principale fonte d’ispirazione della sua arte sono i miti e le leggende sarde arcaiche. Dopo aver studiato all’Accademia di Venezia con lo scultore Arturo Martini ed essersi trasferita a Roma, ritorna alla sua terra d’origine e da lì nascono i progetti dei telai, delle geografie, dei cosiddetti Libri cuciti e i primi esperimenti di land art, arte ambientale, come Legarsi alla montagna nel paese di Ulassai e Essere e tessere ad Aggius. Mancata nel 2013, ha continuato a creare fino alla fine, ultranovantenne con lo spirito e lo stupore di una bambina che si affaccia a scoprire il mondo.