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MAZZANTI, PIUME E ALTA MODA

04.12.2014

a cura di Vittoria Fenzi

Lieve ed effimera la piuma è simbolo del volo poiché può librarsi a dispetto della gravità, ci dà una sensazione di libertà, visione dall’alto e superamento di ogni ostacolo.
Per gli antichi Egizi la precisione era simboleggiata da una piuma che serviva da peso sul piatto della bilancia su cui si pesavano le anime. Quella piuma leggera aveva nome Maat, dea della bilancia. (I. Calvino, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988). Nella tradizione degli Indiani d’America, le piume, simbolo di saggezza, permettevano ai sogni di volare e di comunicare con qualcuno molto lontano, grazie a dei tagli effettuati su di esse. In India la piuma è stata sempre considerata anche un simbolo di amore eterno. La lavorazione di piume e penne di uccello, con la loro disposizione policroma, dona un effetto decorativo ad oggetti di vario tipo, tra cui capi di abbigliamento e accessori, e rappresenta una forma d’arte: l’arte plumaria. Tale impiego si diffuse presso molti popoli antichi, raggiungendo livelli artisticamente elevati soprattutto in Oceania e nell’area Mesoamericana, basti ricordare gli ornamenti funerari di Tahiti, i mantelli a ruota delle Hawaii, il copricapo di piume di Montezuma II, re degli Aztechi.

L’uso di piume decorative è stato, nel tempo, anche indice di distinzione sociale. Anticamente venivano usate come motivo ornamentale e fu il Rinascimento a decretarne il trionfo. Le piume divennero componente decorativa di copricapi femminili e maschili e perfino di armature.Dal sec. XIX in poi la piuma diventa ornamento squisitamente femminile per cappelli, acconciature e ventagli che nella belle-époque ebbero un carattere particolarmente vistoso. I Ruggenti anni Venti furono il vero trampolino di lancio della moda delle piume: Gabrielle Chanel le utilizzò per decorazioni e ricami sui suoi costumi indossati nei film, tra cui il famoso cappotto di cigno di Marlene Dietrich, un vero capolavoro di arte plumaria.

A Firenze, l’azienda Mazzanti è un’istituzione in fatto di piume e vanta una lunga storia che iniziò nel 1925 con Natalina Acciai, maestra di decorazioni in seta e in piume per cappelli da signora.
Negli anni Trenta Natalina conobbe Lelio Mazzanti, un meccanico delle Officine Galileo di Firenze, che diverrà poi suo marito, in grado di creare per lei i macchinari necessari alla lavorazione delle piume. La storia narra che la vera fortuna arrivò quando il padre di Lelio vinse una somma abbastanza cospicua da poter realizzare il sogno dei due giovani: sposarsi ed aprire un’attività propria. La prima sede, nel 1935, fu una casa nel centro di Firenze provvista di giardino, elemento indispensabile all’asciugatura delle piume, ma fu trasferita definitivamente nel ’71 in Via Reginaldo Giuliani 144, in zona Firenze Nord. Allora Natalina si dedicava interamente alla produzione mentre Lelio realizzava stampi e altre strutture in ferro e acciaio necessarie alla lavorazione, in particolare creò uno speciale telaio meccanico che alleggeriva e velocizzava la produzione dei boa in struzzo e marabù. Questo macchinario è tutt’ora presente in azienda ed è considerato indispensabile dagli artigiani che ci lavorano. Negli anni ’60 Natalina morì e suo figlio Maurizio Mazzanti si mise alla guida dell’azienda. Questo decennio fu caratterizzato dalla diminuzione della richiesta del cappello da donna, così Maurizio decise di orientare la produzione su oggetti per il teatro, il circo, la televisione e lo spettacolo.


L’oggetto più richiesto diventò il boa di piume per la sua enorme versatilità; il boa infatti poteva essere applicato sugli oggetti più disparati dalle stole alle vestaglie e alle pantofole. Maurizio cominciò a fornire decorazioni in piume per i costumi di scena dei più importanti cabaret e night club del mondo, tra cui il Moulin Rouge ed il Casino de Paris. Iniziò, inoltre, a collaborare con le più grandi case di moda del periodo, di qui il legame indissolubile con la maison Chanel per cui l’azienda produce le iconiche camelie bianche e nere in stoffa. Un’altra grande innovazione arrivò quando Duccio Mazzanti, figlio di Maurizio, prese le redini dell’azienda. Duccio, riponendo la sua fiducia nel campo della moda, lanciò il brand Nanà, dal soprannome della nonna Natalina, che esprime al massimo l’unicità e l’esperienza Mazzanti concentrandosi sulla creazione di cappelli, cerchietti, acconciature ed altri accessori pensati dalla designer serba Natasa Filimonovic. Realizzati, su richiesta, da pochi artigiani che, con enorme talento, incollano a mano ogni singola piuma, queste piccole opere d’arte sono vendute in boutique di lusso.

Oggi, Mazzanti Piume è la più antica realtà artigianale in grado di lavorare le piume per l’alta moda utilizzando tecniche tramandate per generazioni, per questo la collaborazione con la ditta è richiesta ormai in tutta Europa, in particolare da Parigi, capitale della moda, e in America. L’azienda continua perciò a realizzare le più svariate decorazioni in piume, talvolta molto distanti tra loro come utilizzo, a partire dai copricapo per l’arma dei Carabinieri e per le guardie svizzere del Papa, ai costumi di scena per drag queen, spettacoli teatrali o folcloristici, per finire alle grandi maison di moda tra le quali, oltre a Chanel, spiccano Alberta Ferretti, Emilio Pucci, Roberto Cavalli, Dior e molti altri.

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