LEONARDO, L’INGEGNO, IL TESSUTO
03.02.2019Fino al 26 maggio 2019 il Museo del Tessuto di Prato dedica a Leonardo da Vinci una mostra che evidenzia l’interesse, la sensibilità e l’ingegno dell’artista nello studio e nella messa a punto di dispositivi e macchine per la produzione di tessuti, una delle attività economiche preponderanti del tempo.
Leonardo, l’ingegno, il tessuto si propone, attraverso un percorso espositivo e multimediale di contestualizzare l’opera del genio nell’ambito tessile. Nella prima sezione le riproduzioni in grande scala dei suoi dipinti – ritratti e soggetti religiosi – consentono di avvicinarsi alla sua visione dell’arte quale strumento di conoscenza superiore. Gli studi sul panneggio, le osservazioni sulla restituzione in pittura della consistenza delle stoffe e del movimento delle pieghe secondo i diversi tipi di tessuto, le attenzioni riservate alle misurate decorazioni delle vesti interpretate dai suoi celebri “nodi” sono parte del suo approccio universale alla natura.
Da questo pensiero si sviluppa in continuità la seconda sezione in cui l’allestimento evoca i meccanismi delle ruote dentate presenti nei disegni e introduce al tema degli studi sui dispositivi e sulle macchine. In questo ambiente si concentrano le tematiche riguardanti le lavorazioni tessili ai tempi di Leonardo mettendo in evidenza in quale parte del processo si concentrano i suoi progetti. Il processo della lana e della seta verrà illustrato in ogni passaggio di lavorazione attraverso una ricerca iconografica puntuale sui trattati e i manoscritti del XV e XVI secolo.
Un ultimo contenuto esamina i disegni per macchine tessili documentati nel Codice Atlantico e Codice Madrid I, illustrandone, in alcuni casi, il movimento mediante animazione. I modelli dinamici 3d, curati e gentilmente concessi dal Museo Leonardiano di Vinci riguardano il dispositivo di arresto per binatura automatica della seta, il ritorcitoio a manovella, il filatoio ad aletta a quattro fusi, il telaio meccanico ed infine il maglio battiloro meccanico.
I sei modelli storici di macchine e dispositivi, concessi in prestito dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, sono realizzati in legno e metallo e raccontano le interpretazioni dei disegni leonardeschi condotte da tecnici e ingegneri a partire dal terzo decennio del Novecento fino all’inizio del secondo millennio. Dai modelli di Guido Gallese riguardanti i fusi per binare la seta realizzati per la mostra Leonardo da Vinci e le invenzioni italiane tenutasi a Milano nel 1939, all’interpretazione del telaio meccanico (1953) ad opera di Luigi Boldetti, frutto di studi compiuti nell’ambito del “Comitato nazionale per le onoranze a Leonardo da Vinci” organizzato a Milano nel 1952. Particolarmente interessante per i legami con il distretto laniero pratese è il modello della garzatrice continua (1953), elaborato da Giovanni Strobino, perito meccanico torinese nonché docente, nel 1906, di Tecnologie Tessili presso la Regia Scuola professionale tessitura e tintoria di Prato. Affiliata alla tessitura per via della lavorazione dei filati metallici è l’oreficeria, pertanto viene presentato, per le possibili applicazioni della macchina al comparto della decorazione su tessuto, il modello del maglio battiloro realizzato da Alessandro Siriati nel 1953. Tra i modelli più recenti la ruota per torcere fili continui interpretata da Flavio Crippa, ingegnere e profondo conoscitore delle invenzioni di Leonardo da Vinci cui si deve la più recente realizzazione in scala al naturale del telaio meccanico, adesso in esposizione permanente presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.