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La Toile de Jouy

25.03.2025

La Toile de Jouy è uno dei motivi decorativi più iconici, amato da regine, imperatrici e stilisti. La sua origine è ben definita: risale al 1760, nel periodo dei Lumi e della rivoluzione industriale, in una piccola cittadina francese situata vicino a Versailles. Il motivo, che raffigura scene campestri su sfondi bianchi o ecrù, prende il nome dalla tela di Jouy, proprio da Jouy-en-Josas, il luogo dove veniva prodotto questo pregiato tessuto. Qui, nella Manifattura Oberkampf, fondata da Christophe Philippe Oberkampf, un imprenditore francese di origini tedesche, il cotone veniva stampato con motivi dettagliati ispirati a scene bucoliche. La zona, grazie alla qualità delle acque del fiume Bièvre, era particolarmente adatta alla lavorazione dei tessuti. La base di queste stoffe era il cotone, importato dall’India, e veniva chiamato anche “indienne”. Questo tessuto, più economico della seta e della lana, si diffuse rapidamente, sia nell’abbigliamento che nell’arredamento, per la sua facilità di lavorazione e la sua resistenza.

Nel corso del Settecento, le industrie francesi migliorarono le tecniche di stampa dei tessuti, e le manifatture innovarono questo processo sostituendo i tradizionali timbri di legno con rulli in rame, che permettevano di ottenere disegni più nitidi e graficamente definiti.

La regina Maria Antonietta si innamorò follemente di questa tela, tanto che commissionò abiti e tappezzerie per il suo Petit Trianon, che fu interamente arredato con Toile de Jouy. I motivi, di solito su sfondo bianco e con colori come il cremisi, indaco, beige, arancio e il particolare color pulce (una tonalità marrone che divenne popolare alla corte di Versailles), spaziavano dalle classiche scene pastorali a rappresentazioni di cineserie e scenette galanti, ispirate ai dipinti di Jean Honoré Fragonard, perfettamente in linea con lo stile Rococò. Successivamente, con il passaggio alla Rivoluzione Francese, i motivi si evolsero, riflettendo l’estetica del Neoclassicismo, con evidenti richiami all’arte greco-romana.

Oggi, nel nord della Francia, in prossimità della storica manifattura, esiste un museo dedicato alla Toile de Jouy, che ne racconta la lunga tradizione. Le iconiche scene agresti, ispirate al mito di Arcadia, continuano a essere presenti in molti oggetti di design, come tessuti per la casa, tende, tovaglie, lenzuola, cuscini, stoviglie e, soprattutto, nelle carte da parati, che sono tornate particolarmente di tendenza negli ultimi anni. Un tema classico che si reinventa costantemente, lasciando spazio alla creatività di designer che cercano di reinterpretare la tradizione in chiave contemporanea. Portatrice di questa tradizione è sicuramente la Maison Dior che reinterpreta con tematiche diverse questo iconico decoro francese.

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