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AFFETTI PERSONALI A TORINO

20.11.2014

Affetti personali, oltre 100 abiti, scarpe, guanti, cappelli, bijoux per raccontare la storia della moda dal 1920 al 1990. In mostra a Palazzo Madama di Torino, insieme ai ricordi di tutti coloro che li hanno posseduti e donati al museo per il progetto Torino un secolo di moda.

Palazzo Madama conferma la propria vocazione al racconto della storia della moda italiana con la mostra Affetti personali. Storie di donne e di moda. Dal 5 dicembre al 18 gennaio 2015 lo Spazio Atelier del museo presenta una selezione di oltre cento oggetti ricevuti in dono da più di quarantacinque cittadini a partire da marzo 2014. I donatori hanno generosamente contribuito al progetto Torino un secolo di moda, ricerca sui mestieri della moda lanciata da Palazzo Madama per approfondire la conoscenza di tutte quelle attività che hanno reso celebre Torino quale capitale dello stile prima di Firenze, Roma, Milano, e che vantano una storia di particolare eccellenza.

Il percorso in mostra racconta l’evoluzione del costume dagli anni Venti agli anni Novanta del Novecento, attraverso le proporzioni degli abiti, la fortuna di nuovi materiali come il nylon, amatissimo per la lingerie, e la predilezione per alcuni colori.
Insieme agli oggetti, particolarmente preziose sono le testimonianze raccolte: i racconti diretti di chi in quegli ambienti ha vissuto e lavorato, unitamente ad attrezzi e fotografie di atelier e laboratori, vetrine e sfilate. Emergono nomi di sartorie torinesi – Pozzi, Badolato, Longo e Comollo – milanesi e genovesi insieme alle grandi modisterie. Spicca la vetrina dedicata alle scarpe: quelle in raso del 1923 di Beltrami, quelle di Bartolomeo Cavallera, autore nel 1954 delle calzature protagoniste del coup-de-theatre nel film La contessa scalza con Ava Gardner, e le calzature gioiello di Aldo Sacchetti, creatore di modelli impensabili, come le scarpe fatte solo di suola, con tacco alto, e calza da reggere con la giarrettiera. Abiti e accessori raccontano in modo discreto anche storie più intime e personali delle donne che li hanno indossati: custodiscono il ricordo di un momento felice, l’emozione di un incontro importante o la memoria di una persona cara.

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